Test online di ripasso sul Risorgimento
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1) Il Quarantotto in Italia e la Prima Guerra d’Indipendenza
Nel 1848 scoppia una a Venezia, dove, con il governo provvisorio di Manin, viene proclamata la rinascita della ; a il popolo caccia gli austriaci dalla città: questa insurrezione, che vede il coinvolgimento di tutto il popolo e di tutte le , passa alla storia con il nome di . Carlo Alberto, sovrano del , approfittando della situazione di difficoltà degli austriaci, dichiara guerra all’, per estendere i propri domini territoriali anche alla . A sostegno di questi progetto si arruolano volontari e da ogni parte d’Italia; vengono inoltre inviate dagli altri stati italiani, come lo e il . Temendo che il Regno di Sardegna si rafforzi troppo, i sovrani degli altri regni italiani ritirano le truppe e i Savoia vengono sconfitti: abdica a favore del figlio , e nel giro di poco tempo in tutta l’Italia vengono ritirate le fatte dai sovrani e si ristabilisce l’ dell’Austria.
2) Le due vie per l’Unità
Nonostante la sconfitta contro l’, il è comunque il punto di riferimento di tutti i patrioti che vogliono un’Italia . Diversamente dagli altri stati italiani, il Regno di Sardegna ha infatti mantenuto lo come dello stato, che garantisce, seppur con alcune , le ai cittadini.
Gli ideali del , di un’Italia libera e indipendente, non sono, quindi, affatto tramontati. Tuttavia, le proposte su come debba avvenire l’Unità dello sono due, e molto diverse tra loro: la cosiddetta via e la via . Esse infatti differiscono sia per quanto riguarda gli obiettivi, sia per quanto riguarda i metodi. La via , sostenuta in particolare dai e dalle classi , ritiene che sia necessario affidare al Regno di Sardegna il ruolo guida nel processo di unità nazionale, e che l’unificazione debba essere ottenuta e facendo delle con le potenze straniere; la forma di governo, in continuità con quanto già esiste nel Regno di Sardegna, deve essere una . La via invece, proposta da , prevede il coinvolgimento di tutto il , da nord a sud, e ha come modello di stato quello di una ,fondata sul .
3) La via moderata: il progetto politico di Cavour
Il progetto dei moderati trova nella figura del conte Camillo Benso di Cavour il suo esponente politico principale. Cavour, prima ministro dell’, del e della Marina, e successivamente del , era uno studioso di politica internazionale, che aveva viaggiato in Francia e in Inghilterra, che erano diventati per lui due modelli di stato da seguire. Il programma di Cavour seguiva le linee di un orientamento in campo politico ed economico. Il primo obiettivo di Cavour era quello di il Regno di Sardegna, favorendo lo sviluppo delle , il e il , che permetteva ai borghesi di investire il proprio denaro in attività imprenditoriali redditizie. Il secondo obiettivo era quello di stabilire delle con le principali potenze europee per cacciare gli dal territorio italiano. Il terzo obiettivo era quello di contenere le , che erano giudicate perché nemiche della monarchia e dell’ Il quarto obiettivo era quello di in modo netto le funzioni dello e della . Quando diventa primo ministro, Cavour compie delle scelte in tutte queste direzioni: si allea con e , inviando uomini a combattere nella Guerra di Crimea contro l’Impero Russo; con gli stessi stati firma dei trattati per la delle merci; modernizza l’ introducendo nuovi macchinari; dà impulso allo sviluppo della per rendere più efficienti e rapidi i trasporti delle merci.
4) La Seconda Guerra d’Indipendenza
Sotto la guida di Cavour il Regno di Sardegna costruisce le basi per la possibile unificazione dell’Italia Settentrionale. Forte dei contatti diplomatici avviati con la Francia dopo la Guerra di Crimea, il Regno di Sardegna cerca soltanto un’occasione favorevole per poter attaccare l’. Per convincere i propri alleati che era necessario ampliare i domini del Regno di Sardegna, Cavour afferma che, se non si interviene militarmente, possono scoppiare e rivolte in tutto il territorio nazionale. Cavour incontra quindi segretamente a : i due decidono che, in caso di vittoria contro l’Austria, il Regno di Sardegna si sarebbe esteso nell’, mentre la Francia avrebbe esteso la sua influenza nell’Italia e . La , iniziata nel 1859 e conclusasi nel 1860, vede la prevalenza degli eserciti ; dopo il ritiro della , che temeva che il si rafforzasse troppo, viene firmata la pace con gli austriaci: attraverso dei (votazioni simili al referendum), i cittadini di Toscana ed Emilia Romagna si esprimono a favore dell’ (e cioè dell’unione) al Regno di Sardegna. L’Austria mantiene il , mentre la Francia riceve dal Regno di Sardegna la e .
5) La spedizione dei Mille e la proclamazione dell’Unità d’Italia
Mentre si conclude la Seconda Guerra d’Indipendenza, viene segretamente finanziata una spedizione di uomini con a capo , valoroso capo militare soprannominato per aver combattuto, oltre che a Milano durante i moti del , anche in per l’indipendenza dell’. L’obiettivo di questa spedizione è l’annessione del , i cui abitanti mal sopportano il governo dei . Garibaldi e i suoi sbarcano sulla costa occidentale della Sicilia, a ; da qui, incontrando l’entusiasmo del siciliano che li acclamava come dei , riescono a conquistare velocemente tutta l’isola. Le più povere del Sud Italia (come i , e i che lavorano nei grandi dei nobili) sperano che l’Unità al resto dell’Italia renda finalmente possibile e una maggior . Garibaldi risale lungo la Calabria e Campania, ma teme che il successo della spedizione dei Mille possa minacciare il e causare l’intervento di : Vittorio Emanuele II decide così di incontrare Garibaldi a , in Campania, dove la guida dei Mille cede il comando militare al re. Un sancisce l’ del Regno delle Due Sicilie al Piemonte. Il 17 marzo del 1861 viene proclamata .
Tuttavia, l’unità territoriale dello stato non è ancora completa, poiché mancano il e la città di , il e le città di e .
6) l completamento dell’unità territoriale e i problemi del nuovo stato.
I territori che ancora mancava al momento della proclamazione del Regno d’Italia (nel ) vengono annessi tra il e il . Nel l’Italia stringe un’allenza militare con la contro l’: entrmbi infatti hanno un interesse comune di ai danni dell’Austria. Nonostante la sconfitta sui campi di battaglia, l’Italia riesce comunque a ottenere il , che viene annesso al nuovo stato. Nel invece maturano le condizioni favorevoli per la conquista del e di : precedentemente ciò non era stato possibile perché lo era appoggiato e difeso da di Francia. Dopo la sconfitta militare francese contro la che vede la caduta di , l’esercito italiano conquista , che nel diviene così la d’Italia. L’Italia è quindi uno stato finalmente unito. Tuttavia, esistono al suo interno una serie di problemi: manca innanzitutto una reale unità di : lo viene esteso a tutto il Regno d’Italia, e va a sostituire le legislazioni dei singoli stati precedenti all’unità. In secondo luogo non vi è unità , poiché alcune regioni del Nord hanno iniziato un processo di , mentre altre (soprattutto al Sud) sono ancora legate ad un’economia arretrata. Infine non c’è ancora un’unità e : in ogni regione infatti si parlavano uno o più , anche molto diversi tra loro, e gli italiani delle regioni più distanti non potevano comprendersi l’un l’altro.
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2) Le due vie per l’Unità
Nonostante la sconfitta contro l’, il è comunque il punto di riferimento di tutti i patrioti che vogliono un’Italia . Diversamente dagli altri stati italiani, il Regno di Sardegna ha infatti mantenuto lo come dello stato, che garantisce, seppur con alcune , le ai cittadini.
Gli ideali del , di un’Italia libera e indipendente, non sono, quindi, affatto tramontati. Tuttavia, le proposte su come debba avvenire l’Unità dello sono due, e molto diverse tra loro: la cosiddetta via e la via . Esse infatti differiscono sia per quanto riguarda gli obiettivi, sia per quanto riguarda i metodi. La via , sostenuta in particolare dai e dalle classi , ritiene che sia necessario affidare al Regno di Sardegna il ruolo guida nel processo di unità nazionale, e che l’unificazione debba essere ottenuta e facendo delle con le potenze straniere; la forma di governo, in continuità con quanto già esiste nel Regno di Sardegna, deve essere una . La via invece, proposta da , prevede il coinvolgimento di tutto il , da nord a sud, e ha come modello di stato quello di una ,fondata sul .
3) La via moderata: il progetto politico di Cavour
Il progetto dei moderati trova nella figura del conte Camillo Benso di Cavour il suo esponente politico principale. Cavour, prima ministro dell’, del e della Marina, e successivamente del , era uno studioso di politica internazionale, che aveva viaggiato in Francia e in Inghilterra, che erano diventati per lui due modelli di stato da seguire. Il programma di Cavour seguiva le linee di un orientamento in campo politico ed economico. Il primo obiettivo di Cavour era quello di il Regno di Sardegna, favorendo lo sviluppo delle , il e il , che permetteva ai borghesi di investire il proprio denaro in attività imprenditoriali redditizie. Il secondo obiettivo era quello di stabilire delle con le principali potenze europee per cacciare gli dal territorio italiano. Il terzo obiettivo era quello di contenere le , che erano giudicate perché nemiche della monarchia e dell’ Il quarto obiettivo era quello di in modo netto le funzioni dello e della . Quando diventa primo ministro, Cavour compie delle scelte in tutte queste direzioni: si allea con e , inviando uomini a combattere nella Guerra di Crimea contro l’Impero Russo; con gli stessi stati firma dei trattati per la delle merci; modernizza l’ introducendo nuovi macchinari; dà impulso allo sviluppo della per rendere più efficienti e rapidi i trasporti delle merci.
4) La Seconda Guerra d’Indipendenza
Sotto la guida di Cavour il Regno di Sardegna costruisce le basi per la possibile unificazione dell’Italia Settentrionale. Forte dei contatti diplomatici avviati con la Francia dopo la Guerra di Crimea, il Regno di Sardegna cerca soltanto un’occasione favorevole per poter attaccare l’. Per convincere i propri alleati che era necessario ampliare i domini del Regno di Sardegna, Cavour afferma che, se non si interviene militarmente, possono scoppiare e rivolte in tutto il territorio nazionale. Cavour incontra quindi segretamente a : i due decidono che, in caso di vittoria contro l’Austria, il Regno di Sardegna si sarebbe esteso nell’, mentre la Francia avrebbe esteso la sua influenza nell’Italia e . La , iniziata nel 1859 e conclusasi nel 1860, vede la prevalenza degli eserciti ; dopo il ritiro della , che temeva che il si rafforzasse troppo, viene firmata la pace con gli austriaci: attraverso dei (votazioni simili al referendum), i cittadini di Toscana ed Emilia Romagna si esprimono a favore dell’ (e cioè dell’unione) al Regno di Sardegna. L’Austria mantiene il , mentre la Francia riceve dal Regno di Sardegna la e .
5) La spedizione dei Mille e la proclamazione dell’Unità d’Italia
Mentre si conclude la Seconda Guerra d’Indipendenza, viene segretamente finanziata una spedizione di uomini con a capo , valoroso capo militare soprannominato per aver combattuto, oltre che a Milano durante i moti del , anche in per l’indipendenza dell’. L’obiettivo di questa spedizione è l’annessione del , i cui abitanti mal sopportano il governo dei . Garibaldi e i suoi sbarcano sulla costa occidentale della Sicilia, a ; da qui, incontrando l’entusiasmo del siciliano che li acclamava come dei , riescono a conquistare velocemente tutta l’isola. Le più povere del Sud Italia (come i , e i che lavorano nei grandi dei nobili) sperano che l’Unità al resto dell’Italia renda finalmente possibile e una maggior . Garibaldi risale lungo la Calabria e Campania, ma teme che il successo della spedizione dei Mille possa minacciare il e causare l’intervento di : Vittorio Emanuele II decide così di incontrare Garibaldi a , in Campania, dove la guida dei Mille cede il comando militare al re. Un sancisce l’ del Regno delle Due Sicilie al Piemonte. Il 17 marzo del 1861 viene proclamata .
Tuttavia, l’unità territoriale dello stato non è ancora completa, poiché mancano il e la città di , il e le città di e .
6) l completamento dell’unità territoriale e i problemi del nuovo stato.
I territori che ancora mancava al momento della proclamazione del Regno d’Italia (nel ) vengono annessi tra il e il . Nel l’Italia stringe un’allenza militare con la contro l’: entrmbi infatti hanno un interesse comune di ai danni dell’Austria. Nonostante la sconfitta sui campi di battaglia, l’Italia riesce comunque a ottenere il , che viene annesso al nuovo stato. Nel invece maturano le condizioni favorevoli per la conquista del e di : precedentemente ciò non era stato possibile perché lo era appoggiato e difeso da di Francia. Dopo la sconfitta militare francese contro la che vede la caduta di , l’esercito italiano conquista , che nel diviene così la d’Italia. L’Italia è quindi uno stato finalmente unito. Tuttavia, esistono al suo interno una serie di problemi: manca innanzitutto una reale unità di : lo viene esteso a tutto il Regno d’Italia, e va a sostituire le legislazioni dei singoli stati precedenti all’unità. In secondo luogo non vi è unità , poiché alcune regioni del Nord hanno iniziato un processo di , mentre altre (soprattutto al Sud) sono ancora legate ad un’economia arretrata. Infine non c’è ancora un’unità e : in ogni regione infatti si parlavano uno o più , anche molto diversi tra loro, e gli italiani delle regioni più distanti non potevano comprendersi l’un l’altro.
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è fatto molto bene ma quando ti mostra i suggerimenti bisognerebbe eliminare quelli già usati