Periodo ipotetico e proposizione condizionale
Il periodo ipotetico è una costruzione della lingua italiana attraverso la quale si esprime una correlazione condizionale tra concetti espressi da due proposizioni distinte, legate da un rapporto di subordinazione: la proposizione reggente, chiamata anche apodosi, indica la conseguenza che avverrà (potrebbe avvenire o sarebbe potuta accadere) nel caso in cui si verifichi (si verificasse o si fosse verificato) quanto espresso dalla subordinata condizionale, che viene chiamata anche protasi.
Ecco un esempio: Se piove, non esco.
La proposizione condizionale (o protasi), che indica la condizione che si deve verificare affinchè accada quanto espresso dalla reggente è Se piove; la reggente (o apodosi), che indica la conseguenza del verificarsi di quanto espresso nella subordinata condizionale, è non esco.
In forma esplicita, la subordinata condizionale è introdotta dalle congiunzioni se, qualora, purché, quando oppure alle locuzioni congiuntive a patto che, nel caso in cui, a condizione che.
In forma implicita, la subordinata condizionale può essere espressa dal gerundio, dal participio (da solo o preceduto dalla congiunzione se) oppure dall’infinito preceduto dalla preposizione a.
Il periodo ipotetico, a seconda delle caratteristiche della condizione espressa dalla subordinata condizionale, può essere di tre tipi: (1) della realtà, (2) della possibilità e (3) dell’irrealtà.
Il periodo ipotetico (1) della realtà si ha quando la condizione espressa dalla subordinata condizionale viene data come certa e reale: in questo caso il verbo della protasi è coniugato al presente o al futuro semplice indicativo.
Il periodo ipotetico (2) della possibilità, diversamente dal primo tipo, esprime la condizione dalla subordinata condizionale soltanto come possibile: il verbo della protasi coniugato in questo caso al congiuntivo imperfetto.
Il periodo ipotetico (3) dell’irrealtà presenta una condizione che non si è verificata oppure che è impossibile che si realizzi: in questo caso il verbo della protasi è coniugato al congiuntivo imperfetto (nel caso di un’ipotesi impossibile nel presente) oppure al congiuntivo trapassato (nel caso di una condizione non verificatasi nel passato.
Per un approfondimento dei verbi anche nell’apodosi, si veda questa pagina.
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