Giornata della memoria 2021
La protagonista di questo passaggio del documentario è Marcella Ficca Monaco, antifascista e partigiana che ha avuto un ruolo importante nell’organizzazione della fuga di Sandro Pertini e Giuseppe Saragat dal carcere di Regina Coeli durante l’occupazione tedesca.
In questo passaggio, così come in molti punto del documentario di Liliana Cavani, emerge con grande forza ed evidenza il grande tema del maternage di massa a cui le donne hanno dato vita dopo le tragiche conseguenze dell’arministico dell’8 settembre: una maternità estesa dal proprio nucleo familiare a altre donne, a bambini, ad altri nuclei familiari spezzati dal conflitto, a soldati sbandati e ai partigiani in lotta contro l’occupazione nazifascista.
Durante la testimonianza di Marcella, davanti ai nostri occhi si dipana con grande chiarezza il film di quanto viene narrato con tanta esattezza. Ma soprattutto il suo primo piano diventa un microracconto in cui si susseguono le emozioni provate, che non sono mai autoreferenziali, ma sempre strettamente annodate a ciò che le aveva suscitate: i camion in partenza da Regina Coeli e la comunicazione del pericolo imminente; quel padre che, lasciando cadere la figlia oltre transenna del camion, consegna la propria vita ad una donna sconosciuta; le altre donne che aiutano Marcella e la bambina a nascondersi dalle SS; il pianto inconsolabile della bambina la prima notte dopo l’adozione forzata, che neanche i suoi figli riescono a calmare; il tenero compiacimento nella cura dell’aspetto e del vestito della bambina da poco adottata; infine la sottolineatura della gratitudine della madre naturale della bimba verso suo marito, il medico del carcere. Anche quest’anno per la giornata della memoria 2021 ho quindi deciso di non ricorrere a racconti di finzione, che trovo sempre più problematici da proporre, ma di utilizzare fonti documentarie.
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